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Pochi giorni fa l'Europarlamento ha approvato la nuova direttiva riguardante l'uso di animali da esperimento.Tra le nuove norme, molte, hanno suscitato polemiche di animalisti, società come la LAV e anche nelle persone comuni.
Fra le norme più contestate:
- possibilità di utilizzo di cani e gatti randagi con deroga ( vietato in Italia dal 1991);
- possibilità di utilizzo di specie in estinzione e/o catturate in natura;
- pratica di soppressione con utilizzo di anidride carbonica definita umanitaria ma che sembrerebbe causare grandi sofferenze per prolungato tempo;
- possibilità di non utilizzare anestetici anche per esperimenti particolarmente dolorosi,
- non utilizzo di grandi primati che comprende solo le specie:scimpanzè, gorilla, orangutango e bonobo.
La direttiva deve essere applicata in tutti i 27 stati membri dell'Unione Europea con la possibilità per gli stati singoli di creare norme più restrittive all'interno del proprio territorio.
Che bello schifo, davvero!
RispondiEliminabaci
Silvia
concordo con Zzzzzilvia!
RispondiEliminaDa parte degli eurodeputati italiani il sentimento di contrarietà sembra essere comune (avevano tentato di rimandare il testo in commissione per cercare di miglioralo), tranne qualche sporadico elemento, come Elisabbetta Gardini (PDL) che giudica il testo "un buon compromesso". In realtà anche in questo settore la legislazione sembra fare passi indietro, assottigliando la già precaria tutela degli animali e andando a confliggere con precedenti normative nazionali in materia..tra le altre cose la direttiva darà il via libera al riutilizzo per più volte dello stesso animale, anche in procedure che gli provocano dolore, angoscia e sofferenze (articolo 16);permetterà di tenere in isolamento totale per lunghi periodi animali socievoli come cani e primati, di praticare l’apertura del torace senza somministrare analgesici e la sperimentazione su animali vivi a scopi didattici (articolo 5).
RispondiEliminaSe la direttiva avesse diretta e immediata applicazione -come è per legge- assisteremmo a una delle più gravi sconfitte in materia di diritti degli animali.Se non altro attesterebbe il costante incivilimento dell'uomo-legislatore.
Stefano