lunedì 28 marzo 2011

Due articoli rivelano come si orientano tartarughe marine e squali





Il dilemma, di come le tartarughe riescano a orientarsi e ha seguire le rotte giuste per raggiungere i luoghi di deposizione, è stato svelato su Current Biology.

Secondo gli studiosi le tartarughe sono in grado di determinare la propria posizione anche sulla longitudine, cosa che è stato un grande problema per molti marinai nei tempi passati.

Le tartarughe percepiscono piccole variazioni del campo magnetico terrestre e trovano così la giusta rotta, come molti uccelli migratori.

Precisamente questi animali sfruttano l'inclinazione delle linee di campo e la sua intensità.

Le tartarughe e le testuggini sono tra i vertebrati maggiormente in pericolo di estinzione, con oltre di 150 specie e rischio.

Le cause della loro estinzione sono la caccia, il commercio come animali da compagnia e infine l'inquinamento e la distruzione del loro habitat.



Un altro articolo, sul Journal of Animal Ecology, riporta uno studio effettuato sugli squali anche esso per scoprire i loro metodi di orientamento.

Anche questi animali costruiscono mappe mentali, per ritrovare i luoghi di caccia e riproduzione , sfruttando parametri ambientali come: il campo magnetico terrestre, le correnti oceaniche, gli odori e la temperatura dell'acqua.

La capacità di orientarsi, negli squali, aumenta con l'età e l'esperienza e si differenzia tra le specie.

lunedì 21 marzo 2011

Spiaggiamenti 1



Abbiamo già parlato dei casi di spiaggiameti dei grandi mammiferi marini, tuttavia alla vista di un nuovo spiaggiamento di 107 balene in Nuova Zelanda, mi è sembrato giusto continuare la rassegna delle notizie su questi grandi animali.


Gli animali, sono arrivati sulla spiaggia di Stewart Island, già morti o moribondi. I 48 animali giunti vivi sulla spiaggia sono stati sottoposti ad eutanasia, scelta triste ma dettata dal consapevolezza di non poter fare nulla per i soggetti a causa della mancanza di tempo e mezzi.


Il Giappone, prima della grande catastrofe che ha subito pochi giorni fa, aveva dichiarato attraverso l'agenzia di pesca che la caccia alle balene è sospesa.


Gli spiaggiamenti dei cetacei rimangono numerosi e non sempre le cause sono chiare, come nel caso dello spiaggiamento di un unico soggetto sulle nostre coste deceduto per malattia.


Tra le cause più accreditate rimane l'uso di dispositivi radar su navi e dispositivi militari, che farebbero perdere l'orientamento agli animali.

giovedì 17 marzo 2011

Rischio di estinzione




Secondo una ricerca, iniziata nel 2009 e pubblicata su Nature, saremmo alle porte di una estinzione di massa di specie animali.




La ricerca condotta dai paleontologi dell'Università della California a Berkeley, che hanno preso in considerazione diverse specie dagli anfibi ai pesci e dagli uccelli ai mammiferi.



I risultati della ricerca rivelano che si potrebbero estinguere il 50% delle specie in 3 generazioni di tempo e che si arriverebbe ad una vera estinzione di massa paragonabile alle già 5 estinzioni avvenute nei 540 milioni di anni del nostro pianeta.




Quando parliamo di estinzione di massa intendiamo la scomparsa del 75% delle specie animali viventi attualmente sulla Terra.

L'estinzione può essere evitata con: la fine della frammentazione degli ambienti abitativi, eliminazione delle specie invasive, le malattie e il riscaldamento globale.


domenica 27 febbraio 2011

Galline ovaiole: le gabbie

Tempo fa avevamo parlato del divieto, a partire dal 1 Gennaio 2012, dell'utilizzo di gabbie non modificate nell'allevamento della gallina ovaiola, ossia quella allevata al fine di produrre uova da consumo umano e uova da cova.



Il divieto è imposto dalla Direttiva 1999/74/CE. Dato che è impensabile che tutti gli allevamenti passino ad una modalità di allevamento alternativo ( a terra, biologico, ecc) molti allevamenti ricorreranno all'uso delle gabbie modificate.


A questo punto è perciò importante notare le differenze tra le gabbie "tradizionali" e quelle modificate.


Le due tipologie di gabbie sono differenti su diversi punti, poiché le gabbie modificate sono state studiate per soddisfare i bisogni etologici delle galline quali: la possibilità di usare un nido, il razzolare e i bagni di sabbia. Alcuni di questi bisogni risultano particolarmente incompatibili con l'allevamento intensivo, come i bagni di sabbia, che richiedono parecchia manodopera e danno problemi allo smaltimento delle deiezioni animali; o il nido che ha dimensioni tuttora troppo piccole per un uso frequente da parte delle ovaiole. Perciò le gabbie modificate sono ancora in fase di studio.


I punti focali di differenza tra le gabbie "tradizionali" e quelle modificate sono:



  • lo spazio disponibile per ogni capo varia da 550 cm2 a 750 cm2;


  • lo spazio della mangiatoia per ogni capo varia da 10 cm a 12cm;

  • in entrambe le gabbie le ovaiole devono poter accedere a due abbeveratoi;

  • in entrambe le gabbie le ovaiole dispongono di un dispositivo accorcia unghie;


Nelle gabbie modificate sono presenti anche: posatoi che mettono a disposizione una lunghezza di 12 cm per capo, un nido per la deposizione delle uova e dei tappetini per ovviare all'esigenza di razzolare delle ovaiole. Tutte queste strutture sono assenti nelle gabbie non modificate.

La direttiva contiene anche disposizioni riguardanti aspetti climatici da mantenere all'interno dell'allevamento, le ore di luce e l'intensità della stessa.

sabato 26 febbraio 2011

Fiocco azzurro a La Spezia



Il 22 Febbraio, presso La Spezia, è nato un piccolo di cammello bianco, uno tra i più rari animali al mondo. Il piccolo è nato da Tundra e Pasha, rispettivamente la madre e il padre.


Cosa ancora più eccezionale, è che i genitori sono animali del circo Americano, e gli esperti sostengono che la specie difficilmente si riproduce in cattività.


Tutto il travaglio, durato un ora, è avvenuto alla presenza di un veterinario e di tutti i componenti del circo che hanno assistito alla nascita.


Il nome del piccolo verrà scelto dai bambini di La Spezia che visiteranno il circo stesso.


I cammelli, sono mammiferi, diffusi in Asia centrale. Sono tra gli Artiodattili più grandi del pianeta, raggiungono infatti i 3-4 metri di lunghezza e i 2-3 di altezza ( apice della gobba) per un peso di 400-500 Kg.


Si adatta molto bene alla vita in zone desertiche e steppose.

lunedì 14 febbraio 2011

Animali a rischio di estinzione: l'Orso polare



Tempo fa, avevamo detto che, il surriscaldamento globale con la conseguente riduzione dei ghiacci stava costringendo i trichechi a cercare nuove zone da abitare.


Tuttavia, non solo questi mammiferi stanno risentendo di questo crescente problema, infatti anche gli orsi polari faticano ormai sopravvivere.


Questo animale, popola il polo nord ed è uno dei più grandi carnivori del nostro pianeta.


Hanno, ovviamente, necessità di grandi quantità di cibo che per reperivano cacciando sui ghiacciai.

Ora spesso non riescono a reperire sufficiente quantità di cibo, ciò comporta una debolezza di questi animali e nel caso delle femmine, spesso, esse perdono i piccoli che hanno in grembo o che sono troppo deboli per sopravvivere alle dure condizioni del polo.


I maschi adulti, di questa specie, possono raggiungere i 600 Kg di peso per 3,5 metri di lunghezza. le femmine raggiungono i 200 Kg per 2 metri di lunghezza.


I cuccioli appena nati pesano tra i 6 e i 7 Kg e possono vivere per 20 anni in libertà e 30 in cattività.


Si nutre principalmente di foche, trichechi, cetacei e molluschi. Abile nuotatore e veloce sulla terra ferma.

mercoledì 2 febbraio 2011

Operazione speciale per la tigre Girl

Il 31 Gennaio, è stata effettuata un operazione che ha un unico precedente negli stati uniti, infatti un gruppo di 5 ortopedici veterinari guidati da un veterinario italiano, ha operato una tigre malese femmina di 8 anni impiantandole una protesi all'anca.

L' animale era zoppo da circa un anno e soffriva di osteoartrosi.

La protesi è stata costruita su misura secondo i dati rilevati dalla tac e in un operazione in cui dopo aver addormentato l'animale, i veterinaria hanno asportato la testa del femore e l'hanno sostituita con la protesi fissata con speciali viti per sostenere il suo peso di 80 Kg.

Ora la tigre sta bene e potrà, finite le cure, tornare alla sua vita.

La protesi è stata costruita i titanio, il materiale più resistente anche per la medicina umana.

Quelle della Malesia sono tra le tigri più a rischio di estinzione ( 500 esemplari totali) è perciò importante salvaguardare ogni oggetto esistente al mondo.
 
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