giovedì 29 aprile 2010

Sottospecie

Esistono 9 sottospecie di tigre
  • Tigre dell'Amur o siberiana: panthera tigris atlaica conta alcune centinaia di esemplari nell'est oriente russo, il suo habitat comprende la foresta boreale e la foresta temperata mista.


  • Tigre della Cina meridionale: panthera tigris amoyensis è la terza specie tra le più minacciate di estinzione con un numero attuale di 30 esemplari, è ritenuta la specie da cui si sono evolute tutte le altre; in passato era molto numerosa nelle foreste temperate della Cina.

  • Tigre indocinese o di Corbett: panthera tigris corbetti, vivono nelle foreste dei terreni collinari e montuosi in cui ingresso è concesso a pochi biologi, anche questa specie conta un numero di individui basso ed è minacciata dall'estinzione per la frammentazione dell'habitat e dalla caccia illegale.

  • Tigre malese: panthera tigris jacksoni, vive unicamente in Malesia ma rischia l'estinzione per la deforestazione e il bracconaggio.

  • Tigre di Sumatra: panthera tigris sumatrae, abita l'isola di Sumatra, conta tra i 400 e i 500 individui che occupano soprattutto parchi nazionali ciò protegge in parte questa specie dal rischio di estinzione per mancanza di un habitat adatto alla loro vita e al bracconaggio.

  • Tigre reale del bengala: panthera tigris tigris, vivono nel Bengala settentrionale, sono la specie più numerosa ed è l'animale nazionale del Bangladesh.

martedì 20 aprile 2010

Falchi pellegrini: nuovi nati


Il 13 aprile è nato il primo pulcino delle 4 uova deposte da Aria il 5 marzo. La coppia di falchi Aria e Vento nidifica da 5 anni all'interno di un edificio dell'università Sapienza di Roma. I pulcini sono visibili in diretta sul seguente link:
http://www.galileonet.it/multimedia/12622/la-schiusa-in-diretta
dove si trova anche il video della schiusa.

lunedì 19 aprile 2010

Petizione della LAV

Petizione della LAV contro l'allungamento del periodo di caccia per varie specie.
http://www.infolav.org/ firmate numerosi!!!!

sabato 17 aprile 2010

Nuove normative


Il decreto legislativo approvato 1 marzo dal Consiglio dei Ministri prevede un inasprimento delle pene per l'uso di pellicce di animali domestici per rifiniture di abiti ( polsini e bordi). Spesso sulle etichette non era indicato l'animale utilizzato per tali rifiniture. dall'approvazione del decreto l'uso di pellicce di animali domestici viene punito con la reclusione. La LAV vede il decreto come una vittoria anche se chiede al Consiglio dei Ministri di regolamentare anche le etichette così che si sappia da che animale proviene il peli usato per le rifiniture, anche se la cosa migliore sarebbero le rifiniture sintetiche.

venerdì 16 aprile 2010

Pipistrelli malati


Si è ultimamente diffusa in America una patologia che colpisce appunto i pipistrelli che sono già morti a milioni. Ora si è anche riscontrata la patologia in Francia.

I pipistrelli colpiti sono caratterizzati dal fatto di avere un infestazione fungina sul muso, dorso e ali che ha dato a questa patologia il nome di "sindrome del naso bianco". Non è ancora chiaro se sia il suddetto fungo la causa della morte degli animali che tuttavia si svegliano troppo presto dal loro letargo e non trovando per questo motivo cibo muoiono di fame dopo aver consumato le loro riserve energetiche.

I pipistrelli hanno un ruolo ecologico importante nel controllo del numero di insetti, nell' impollinazione e nella dispersione dei semi perciò la loro diminuzione comporta una grave perdita per i processi ecologici.

I pipistrelli francesi sembrano tuttavia presentare una certa immunità alla sindrome del naso bianco questo da una speranza di trovare una cura per la popolazione americana.

Gli speleologi raccomandano di non visitare grotte dove potrebbero essere presenti questi animali e di non toccarli. è inoltre importante segnalare ogni ritrovamento di pipistrelli morti o malati soprattutto nella stagione fredda.

giovedì 15 aprile 2010

Pericolo di estinzione

Malgrado tutte le iniziative di salvaguardia, le tigri sono una specie in pericolo di estinzione. Fino al 1700 le tigri erano numerose e abitavano tutta l 'Asia, ovunque ci fosse abbondanza di prede. Tuttavia dal XVIII secolo le cose cambiarono radicalmente poiché l'acquisita efficienza delle armi da fuoco creò la possibilità di vedere la caccia alla tigre come uno sport per ricchi signori in cerca di avventure. Contemporaneamente si svilupparono i commerci con l'Europa che portarono all'inizio della disboscazione delle foreste per la vendita di legno pregiato, riducendo così l'habitat di questi animali.

Il numero delle tigri diminuì non solo per law pratica della caccia "sportiva" ma anche per i bracconaggi al fine di commerciare prodotti ricavati dalle ossa di questo animale utilizzati nelle pratiche curative orientali dato che erano ritenuti curativi ed afrodisiaci, nonché del traffico di pellicce.

Ultimo ma non meno importante fattore di diminuzione della popolazione di tigri fu legata alla leggenda delle tigri "mangia uomini" raffigurate come veri e propri mostri dalle storie popolari asiatiche tanto che chi abbatteva uno di questi pericolosi assassini era visto dai compaesani come un vero eroe.

L'attuale riduzione delle aree in cui le tigri riescono a soddisfare i propri bisogni e il loro numero esiguo ha portato vari enti tra cui il WWF a creare piani di tutela di questi animali altrimenti destinati a sparire.

venerdì 9 aprile 2010

Video schok

Questo video mostra maltrattamenti su animali in allevamento, ne sconsiglio la visione a chi è sensibile e si impressiona facilmente, tuttavia è importante conoscere per impedire proprio queste cose... ( un ringraziamento a sabrinì che mi ha passato il link)
http://www.youtube.com/watch?v=VIjanhKqVC4

giovedì 8 aprile 2010

Ciclo vitale

Il calore delle tigri femmine ricorre ogni mese per circa una settimana in cui trasmette un messaggio olfattivo al maschio. Il maschio emette dei vocalizzi a cui risponde la femmina. Dopo essersi incontrati i partner si rincorrono e si danno zampate con gli arti anteriori. Durante l'accoppiamento la femmina emette dei lievi ruggiti mentre il maschio emette suoni acuti. L'atto ha una breve durata ma viene ripetuto dalla coppia anche 20 volte al giorno nel corso dei successino 4 o 5 giorni in cui stanno insieme. Dopo questo periodo il maschio si allontana ed è escuso dalle fasi successive. La gestazione dura dai 95 al 112 giorni in cui la femmina continua a cacciare fino al parto che avviene generalmente di notte.
Solitamente il numero dei cuccioli è tra i 3 o 4 esemplari e in genere uno solo di essi raggiunge l'età adulta. Alla nascita i cuccioli misurano tra i 30 ei 35 cm con una coda di 15. Il cuccioli sono inoltre ciechi e inetti completamente alle dipendenze della madre che non il abbandona per un intera settimana tempo necessario per cui i cuccioli aprano gli occhi. Alla fine della seconda settimana spuntano i denti da latte ai cuccioli che verranno svezzati all'età di 5 -6 mesi, età in cui la madre insegna loro la caccia.Ad un mese di vita la madre nutre i piccoli rigurgitando la carne che ingerisce in eccesso.





La prima cosa dopo aver abbandonato la madre che ogni individuo deve fare è trovare il proprio territorio, ricerca che richiede in media 2 mesi.




A 4 anni la trigre è in grado di generare una propria prole, anche se la maturazione è completamente completa a 5 anni.
In cattività si sono verificati accoppiamenti tra tigri e leoni da cui nascono ibridi:
- tra un leone maschio e una tigre femmina: ligre
- tra una tigre maschio e una leonessa: tigone




martedì 6 aprile 2010

La caccia


Le tigri hanno udito e vista particolarmente sviluppati. Gli occhi le permettono di seguire ogni minimo movimento e sono adattati ad una visione notturna che permette di sfruttare ogni minima luce.

Le tigri necessitano di 3-4 tonnellate di carne all'anno, normalmente caccia da sola ma possono unirsi per prede di grandi dimensioni. All'imbrunire, percorrono sentieri presso i fiumi fiutando alla ricerca di una preda, alcuni esemplari seguono percorsi precisi.

In media solo un attacco su 20 va a buon fine. Ciò spiega perché le tigri si accontentino anche di prede minori come piccoli rettili e al contrario di altri grandi felini non lasciano carogne ma mangiano per giorni la stessa preda.

La tigre, dopo aver avvistato la preda, si nasconde e striscia per avvicinarsi il più possibile. Ad un raggio di 10-20 metri l'animale balza sulla preda facendo leva sulle zampe posteriori. Quando il suo peso è sufficiente da far cadere la preda, la tigre l'artiglia subito e affonda i denti nel collo dell'animale per poi scuoterlo con forza e rompere la colonna vertebrale. Se invece il suo peso non atterra la preda la attacca alla gola cercando di recidere un vaso se ciò non avviene ha la forza sufficiente per mantenere la presa ed aspettare il soffocamento della preda.

Un esemplare necessita, in condizioni normali, di 30Kg di carne a volta. In caso di carenza di prede più piccole possono attaccare anche animali molto più grandi di loro come elefanti o coccodrilli.

lunedì 5 aprile 2010

Pesce pipa


Uno studio su Nature rivela che tra i pesci pipa, abitanti delle barriere coralline, come nel cavalluccio marino il maschio ha una speciale tasca di incubazione in cui tiene le uova fino alla schiusa e preferisce le femmine di più grandi dimensioni a quelle piccole. Se il maschio ha a disposizione una sola femmina indipendentemente dalle sue dimensioni la riproduzione viene portata a termine. Se al contrario, è già avvenuto l'accoppiamento e viene messo a contatto con una femmina più grande della sua compagna precedente il maschio può eliminare la prole che porta nella tasca per accoppiarsi con essa. Questa preferenza è dovuta al fatto che le femmine di più grandi dimensioni producono più uova e quindi una maggiore probabilità di trasmissione i geni.

Comportamento

Gli studi etologici sulle tigri sono pochi. Tuttavia si sa che raramente le tigri, a differenza di altri grandi felini, vivono in spazi aperti. Ciò è dovuto al fatto che la caccia delle tigri si basa principalmente sugli agguati e necessita perciò di nascondigli. Al contrario, ambienti come il folto della foresta o il sottobosco sono molto adatti al mimetismo favorito dai colori del mantello. Sono animali solitari e solo raramente si sono potuti vedere incontri con altri esemplari e condivisione del cibo. I maschi tollerano di più un intrusione da parte di una femmina e sono comunque più territoriali. Le femmine sono più tolleranti e disposte alla condivisione con esemplari di entrambi i sessi.
Le tigri delimitano in territorio graffiando gli alberi, marcando il territorio con piste di urina ed escrementi. Questi segnali allontanano gli intrusi e informano i maschi del calore delle femmine.
La caccia è l'attività che impegna la maggior parte delle energie della tigre che perciò trascorre circa 80% delle giornate dormendo o riposando per poi cacciare per tutta la notte.

sabato 3 aprile 2010

Diffusione e habitat



Inizialmente i territori occupati dalle tigri comprendevano l'intera Asia, dalla Turchia fino alla costa orientale della Russia. Nel XX secolo sono man mano scomparse da tutta la parte centrale dell'Asia oltre che dalle isole di Giava e Bali. Hanno ormai perso il 93% dei territori che occupavano tempo fa. Attualmente gli stati in cui sono presenti sono 13:Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Nepal, Russia, Tailandia e Vietnam. Si stima che l'attuale superficie occupata da tigri o che potrebbe essere occupata da esse sia di 1.184.911 Kmq.


Gli habitat adatti alla tigre presentano delle caratteristiche essenziali: numerosi nascondigli, disponibilità di acqua e ricchezza di animale da cacciare. Per le femmine è particolarmente importante avere un territorio sicuro per crescere i piccoli e solitamente il territorio di un maschi è 3 o 4 volte più grande di quello di una femmina. Sono animali solitari che sopportano solo un breve passaggio di altri esemplari nel loro territorio anche se le femmine sono più tolleranti.
Al contrario di altri felini, le tigri sono attratte dall'acqua soprattutto nelle stagioni più calde in cui si immergono nelle pozze per trovare solievo.

venerdì 2 aprile 2010

Variazioni nella tonalità del mantello

Le tigri posso avere un mantello di diversi colori, esistono infatti, oltre alle tradizionali tigri gialle e nere, tigri bianche con o senza strisce, arancioni, nere e blu.





Le tigri bianche sono affette da leucismo e la variazione nel colore del mantello è dovuta ad un gene recessivo presente solo nella tigre del Bengala. Sono caratterizzate da strisce nere o marroni, occhi azzurri o blu e il naso rosa. Le tigri bianche possono non avere le strisce, fatto dovuto ad un ulteriore mutazione genetica.









Le tigri arancioni o Golden sono una variazione delle tigri del Bengala anche questa dovuta ad un gene recessivo. Tutti gli esemplari esistenti attualmente vivono in cattività. Il loro mantello è di un colore oro chiaro, le zampe bianche e le strisce sono color arancio anch'esso chiaro. Dall'incrocio tra una tigre Golden e una bianca nascono cuccioli bianchi, per questo vengono usate nella riproduzione appunto di tigri bianche.








Non ci sono prove che le tigri blu e nere esistano oggi o che siamo mai esistite, ci sono solo storie che raccontano di avvistamenti di tigri dal mantello blu scuro con strisce grigie o completamente nere. Tuttavia anche se non ci sono prove della loro esistenza rimangono colorazioni possibili per questo animale.

giovedì 1 aprile 2010

Panthera tigris


La tigre è un animali della famiglia dei felidi. Può raggiungere il peso di 300Kg ciò la rende l'unico felino a mantenere le dimensioni dei felidi preistorici. Si pone all'apice della catena alimentare non avendo predatori in natura, a parte l'uomo. La colorazione del mantello serve a renderle più semplice la mimetizzazione ed è essenziale durante gli agguati nella caccia. La denominazione scientifica di questo animale è Panthera tigris dal greco pan- ( tutti) e theon (bestia) ma è più probabile una derivazione asiatica da " animale giallo". Si distingue il suo scheletro da quello di altri grandi felini per la lunghezza degli arti e in generale per le sue grandi dimensioni. Le orecchie della tigre sono arrotondate, la loro superficie esterna è nera con un punto bianco al centro. Le pupille sono rotonde e il colore dell'iride varia dall'oro al verde, in alcune sottospecie anche azzurro. Il naso è di colore rosa e i baffi sono fitti su un muso corto. Ha una fronte arrotondata e il collo è coperto da un pelo fitto e una pelle più spessa. I canini della tigre sono tra i più lunghi e possono raggiungere una lunghezza di 9 pollici. Il suo osso ioide è parzialmente ossificato per permetterle di ruggire.
 
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