venerdì 16 luglio 2010

Animali a rischio di estinzione: il crisocione

Il crisocione o chrysocyon bachyurus è un mammifero che abita le pianure steppose e le ampie pianure del Brasile meridionale, Paraguay, Bolivia ed Argentina.

Ha un pelo rosso, zampe e criniera neri, e una folta coda che termina di colore bianco.

Ha grandi padiglioni auricolari ed un fine udito che gli consente di percepire rumori anche ad una distanza di 100 m.

E' un cacciatore notturno e usa degli agguati seguiti con balzi per catturare piccole prede tra l'erba alta con cui si muove agilmente per le sue lunghe zampe. Si nutre inoltre di frutti e ortaggi come pomodori selvatici.

Si accoppia con una sola compagna e le rimane vicino fino a che i cuccioli non sono indipendenti.

La gestazione ha una durata di due mesi ed una settimana (67 giorni) ed hanno un massimo di 6 cuccioli per nidiata.

Il crisocione è un animale in estinzione poiché è stato cacciato dall'uomo che lo ritiene colpevole di fare razzie di animali da allevamento.

Ne rimangono ormai poco più di 2000 esemplari in tutto il mondo.
Ps: ringrazio Fabrizio per avermi fatto conoscere questo animale.

tigri ed ecologia

In questi giorni si è tenuto un incontro tra 13 paesi a Bali per trovare un piano di sviluppo con il fine di raddoppiare il numero delle tigri nel mondo. La riunione verrà poi seguita da altri incontri di sviluppo del progetto.

Purtroppo sempre in questi giorni dal rapporto Business as usual in Riau è emerso che due tra le più grandi aziende cartiere sono tra le principali responsabili della deforestrazione in Indonesia.

Le aziende, infatti, avrebbero eleminato vaste aree di foresta,drenato torbiere e hanno così distrutto aree da altre biodiversità.

La distruzione di aree forestali, porta alla scomparsa dell'habitat di diversi animali selvatici che tendono perciò ad avvinicinarsi alle zone abitate dall'uomo aumentando il rischio di attacchi, che porterebbero alla caccia a questi stessi animali diminuendo il loro numero.

sabato 3 luglio 2010

Il linguaggio dei delfini


Una squadra di studiosi italiani ha studiato i misteriosi segnali acustici emessi dai delfini. Lo studio è durato 19 anni, è infatti iniziato nel 1991 e ha preso in considerazione 62 esemplari nel loro habitat naturale.

Lo studio ha riportati interessanti risultati, infatti sono stati interpretati 14 suoni precisi che collegati con particolari comportamenti hanno permesse di capirne il significato.

Perciò è stato scoperto che questi animali usano i loro "vocalizzi" per: mantenere la gerarchia in presenza di cibo, per richiamare l'attenzione di un singolo componente del gruppo e l'intero branco, usati dal maschio per verificare l'estro ( ovulazione) della femmina e nel caso degli individui inesperti costituivano una specie di richiesta ad altri esemplari che potevano insegnare loro le cose che ancora non conoscevano.

venerdì 2 luglio 2010

Traffico di rapaci


E' stato fermato dal WWF e gli specialisti della CITES ( convention on international trade in endaungered species) un traffico di uccelli rapaci illegale. Gli indagati, attualmente 17, prendevano i volatili dal loro anbiente naturale come cuccioli o uova per poi allevarli in cattività e venderli con falsi certificati CITES recuperati da animali morti. Il costo degli animali era notevole soprattutto per le specie più rare e protette dalla convenzione di Washington, comprati da scuole di falconeria e zoo, che pagavano anche 25000 dollari.
Sono stati salvati 45 esemplari.


Tra le specie vendute illegalmente: aquile del Bonelli, gipeti, acquile reali, falchi lanari e pellegrini, capivaccari e cicogne nere.



nelle foto: una cicogna nera, un gipeti e un capovaccaio.
 
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