La Commissione Baleniera Internazionale (IWC), composta attualmente da 88 paesi membri, dopo aver vietato con una moratoria la caccia a questi cetacei fin dal 1986 ora propone un nuovo regolamento che sarebbe applicato fino alla stagione di caccia del 2015/16.
La moratoria era già stata già resa inefficace sfruttando la deroga che permetteva la caccia a scopi scientifici, che aveva riportato ad una caccia indiscriminata.
Secondo il nuovo regolamento, infatti, si stabiliscono delle quote limiti per i paesi che ancora praticano questa attività che sono Giappone ( già implicato con l'estinzione del tonno rosso), Norvegia e Irlanda. L'IWC sostiene che legalizzando la caccia delle balene limitata a queste quote le morti rispetto alla situazione degli scorsi anni sarebbero minori. Le società animaliste
si sono già mobilitate contro la legalizzazione.
si sono già mobilitate contro la legalizzazione. Sembra che l'IWC si arrivato a formulare questo progetto data l'impossibilità di fermare la pesca clandestina che avviene ai giorni nostri, le quote sono di 410 balene dell'oceano Antartico per il Giappone e 810 per Norvegia e Irlanda nell'oceano Atlantico.
Il nuovo progetto verrà discusso a giugno in Marocco nel ritrovo annuale dell'IWC in cui si prevedono forti scontri. La Nuova Zelanda si è subito dichiarata contraria alla nuova proposta ritenendola inefficace.

Non capisco quale considerazione abbia spinto l'IWC a porre questo limite alla pesca e prevedere la sua osservanza, quando il divieto totale di pesca imposto dal regolamento del 1986 è sempre stato raggirato. Queste persone hanno continuato ad uccidere balene, incuranti delle sanzioni penali che quanto meno avrebbero dovuto fungere da deterrente. Non è una buona idea allentare la morsa delle regole e adottare provvedimenti che diano facoltà di pescare in modo legale: non si può legalizzare un'atrocità! Mi sembra un condono e un modo per rinviare a data lontana il bilancio di una politica fallimentare di tutela delle balene. stefano
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