lunedì 17 febbraio 2014

I satelliti ci aiutano nello studio della natura

Due distinti  team di ricerca hanno fruttato i satelliti per monitorare i movimenti delle balene e delle tartarughe liuto. Sfruttando le nuove tecnologie satellitari, i ricercatori hanno fatto grandi scoperte.
 
Il primo gruppo di ricercatori della British Antarctic Survey, hanno fruttato i satelliti per effettuare un censimento delle balene nel Golfo nuovo in Argentina, durante la stagione degli accoppiamenti. Con l'aiuto di un software di elaborazione, hanno analizzato le immagini dei satelliti alla ricerca di forme che potessero essere i famosi grandi cetacei, seguendo parametri come: la dimensione e forma degli oggetti catturati nelle immagini, sono in zone dove normalmente sono presenti balene e non possono essere altri oggetti che assomiglino agli animali. Sono state riconosciute con certezza 55 balene, 23 oggetti che potrebbero essere tali e 13 ombre sotto la superficie. L'articolo completo è stato pubblicato sulla rivista Plos One. Le balene di questo studio sono della specie Eubalaena australis  soggette ad una caccia intensiva e in cui si è verificata una grande moria di cuccioli.
Il secondo team, ha usato i satelliti per rilevare i movimenti delle tartarughe liuto attraverso i trasmettitori posizionati sugli esemplari. I ricercatori della University of Exeter (UK), hanno monitorato dal 1995 al 2010 in totale 106 soggetti nell'Atlantico e nell'oceano Indiano sud- occidentale, riuscendo a segnalare le nove zone più pericolose per questi animali, in quanto sono quelle in cui è più diffusa la pesca. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceeding of the Royal Society.


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