Le Canarie sono la la zone dove più spesso i grandi cetacei si spiaggiano. Questo arcipelago di isole si trova in una posizione che interessa le rotte di migrazione di diverse specie di cetacei (22 specie di odontoceti e 7 di misticeti per un totale di 29 specie diverse).
Non è da molti anni che gli animali spiaggiati vengono considerati semplicemente morti ma si cerca di "riabilitare" il maggior numero possibile di esemplari.
Tuttavia , malgrado gli sforzi di studiosi e anche di semplici volontari solo 1% degli esemplari spiaggiati riesce a riprendere il mare.
Anche se un soggetto è stato riabilitato con successo il suo destino una volta in mare aperto è del tutto incerto poiché non si ha a disposizione nessun tipo di congegno di monitoraggio.
La " riabilitazione" consiste essenzialmente nel far trascorrere un periodo di tempo , pari a 24 ore, al soggetto con suoi conspecifici prima di riportarlo al mare.
Le motivazioni che portano questi grandi animali a spiaggiarsi sono pressoché sconosciute, solo il 40 % dei casi ha una spiegazione certa.
Tra le motivazioni, più accreditato al momento, si trovano: contagio di batteri con azione immunotossica, malattie neonatali nei cuccioli che perdono la vita e portano le madri a cercare disperatamente di far galleggiare il proprio piccolo, lesioni traumatiche di varia natura ed esercitazioni militari.
Un' altra causa sono i sonar ad onde medie impiegate sulle navi che ha portato paesi come la Spagna a bandirne l'uso nelle 50 miglia nautiche intorno alle isole Canarie.